L’olio d’oliva

Ogni anno, tra la metà di ottobre e l’inizio di novembre, nelle nostre campagne si effettua la raccolta delle olive e a seguire la relativa spremitura, meglio se a freddo, nei circa 6.200 frantoi presenti in Italia, secondo paese produttore di olio dopo la Spagna.
In questo periodo dell’anno l’olio nuovo è il vero protagonista di ogni tavola con il suo profumo e gusto intensi: spesso lo si assaggia versandolo in abbondanza su fette di pane abbrustolite, in forno o sulla brace, strofinate con aglio e poi salate (la cosiddetta ”fettunta” in Toscana).
Di solito l’olio appena franto è di colore giallo-verde e ciò che più lo caratterizza è un gusto amarognolo tendente al piccante.
Senza dubbio un olio nuovo ha un colore, un profumo ed un sapore più vivi di un olio vecchio, ed anche il carico di sostanze organolettiche normalmente presenti in questo alimento, perchè di vero alimento si tratta, nell’olio novello è di gran lunga maggiore: così è per i polifenoli e la vitamina E, antiossidanti naturali utili per combattere l’invecchiamento delle cellule e per rendere più forte il nostro sistema immunitario.
L’olio più giovane ha poi un grado di acidità più basso di un olio più vecchio, e per questo risulta essere maggiormente digeribile, oltre che più ricco di sostanze benefiche.
Normalmente l’olio si conserva in ambienti freschi, al riparo da fonti di luce e calore.
Ma come preservare l’aroma ed il gusto tipici dell’olio nuovo di annata?
Alcuni lo congelano.
Sembra che l’extravergine più caro al mondo sia prodotto in Umbria nel Castello di Monte Vibiano Vecchio, situato a Marsciano, a pochi chilometri da Perugia, e sede dell’azienda agricola di proprietà della famiglia Fasola Bologna.
Quest’olio, premiato in Italia già nel 1926 e venduto soprattutto alle compagnie aeree degli emirati arabi, viene per l’appunto congelato subito dopo la frangitura, e pare che mantenga inalterate tutte le sue caratteristiche fino al consumo.
Provare per credere.